Tossinfezioni alimentari: il decalogo dell'Adi per garantire la sicurezza

2022-09-02 18:03:37 By : Mr. cavin xu

Redazione Il Fatto Alimentare 28 Luglio 2022 Sicurezza Alimentare Lascia un commento

Con l’innalzarsi delle temperature dei mesi estivi aumenta anche la percentuale di tossinfezioni alimentari, legata molto spesso al consumo di piatti freddi e a una cattiva conservazione e igiene dei prodotti. A questo proposito l’Adi, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica, ricorda alcune regole da osservare per non incorrere in malattie e intossicazioni dovute al consumo di alimenti contenenti sostanze tossiche o batteri. “Le malattie dovute ai cibi contaminati costituiscono forse uno dei problemi di salute pubblica più diffuso nel mondo contemporaneo – dichiara Barbara Paolini, presidente della sezione Toscana di Adi –. Si stima che ogni anno, nei soli Paesi industrializzati, il 30% della popolazione sia colpito da tossinfezioni alimentari, con circa 360 mila casi di denunce e 30 mila interventi. Oggi si contano al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, che aumentano con il passare degli anni ma si potrebbero contenere applicando semplici norme di sicurezza alimentare”.

L’apparato più coinvolto dalle tossinfezioni alimentari è quello gastrointestinale con sintomi come nausea, vomito, crampi addominali e diarrea che si manifestano in un arco di tempo relativamente breve da ore a giorni. “Nel caso di ingestione di alimenti contaminati – spiega Carmela Bagnato, segretaria Adi – viene colpita solitamente la prima parte dell’apparato e i sintomi si manifestano in tempi più brevi. Nel caso delle tossinfezioni provocate da microrganismi che tendono a diffondersi anche nel sistema sanguigno, i tempi di incubazione possono essere più lunghi, i sintomi più frequenti sono diarrea, febbre e brividi. Tuttavia, vi sono casi in cui i sintomi interessano altri apparati e il decorso della malattia è molto diverso”.

Secondo gli esperti dell’Adi le regole fondamentali per non incorrere in tossinfezioni alimentari si possono riassumere in dieci semplici punti, da tenere sempre presenti:

1.Igiene: Igienizzare i posti in cui si conservano i prodotti e gli utensili da cucina come posate, taglieri, piatti e contenitori. Lavare accuratamente le mani dopo aver toccato la frutta e la verdura acquistata o aver manipolato alimenti di diversa natura. Cambiare con frequenza i canovacci.

2.Frigo: Riporre la spesa in modo corretto e nel ripiano adeguato del frigo è la base di una buona conservazione. Utilizzare contenitori in vetro o il sottovuoto per conservare gli avanzi, non lasciarli nei tegami di cottura. Mai riporre alimenti caldi o tiepidi nel frigo perché determinano un aumento della temperatura interna. Pulire con cura le superfici utilizzando acqua e aceto (oppure bicarbonato di sodio) o detersivi appropriati non abrasivi e senza schiuma, in modo da facilitare il risciacquo.

3.Frutta e verdura: Lavare sempre frutta e verdura prima del consumo, preferibilmente con un cucchiaino di bicarbonato e lasciandola in acqua per 15 minuti. Dopo il lavaggio è importante non refrigerare i prodotti, in quanto potrebbero sviluppare batteri patogeni contaminanti per il resto degli alimenti in frigo. Se si acquista verdure in busta, lavarle sempre anche se sulla confezione viene indicato che non è necessario. Frutta e verdura vanno riposte nei cassetti in basso e nei contenitori appositi e non lasciate libere o a contatto con altri alimenti.

4.Carne: Va conservata in sacchetti per gli alimenti nei ripiani bassi, sopra i cassetti delle verdure, non va sciacquata sotto l’acqua corrente, per evitare di contaminare la cucina con gli schizzi. A seconda del tipo di taglio e composizione: deve essere consumata entro 24 ore se macinata, entro 48 ore se di pollo o tacchino, entro tre giorni nel caso di affettati non confezionati e carne fresca in genere.

5.Pesce: Pulito ed eviscerato, va lavato sotto acqua corrente; asciugato bene, conservato in un contenitore ermetico o coperto con una pellicola e riposto nella parte bassa del frigorifero. Deve essere consumato entro 24 ore.

6.Latticini e uova: Non vanno lasciati sfusi, ma conservati in appositi contenitori sigillati e riposti nel ripiano centrale del frigo. Nel caso delle uova, bisogna evitare di tenerle nel portauova dello sportello, a causa degli sbalzi termici dovuti all’apertura e chiusura.

7.Freezer: Per surgelare in maniera ottimale è consigliabile porzionare gli alimenti (carne e pesce) avvolgerli in pellicola, in busta per alimenti o in contenitori resistenti. Lo scongelamento deve avvenire sempre nel frigorifero, mai a temperatura ambiente.

8.Etichetta: Leggere sempre l’etichetta e la data di scadenza quando si fa la spesa, riponendo i cibi con scadenza ravvicinata davanti, in primo piano, sia in dispensa che in frigorifero, perché siano consumati per primi.

9.Cottura: Per garantire l’eliminazione delle spore è necessario far salire la temperatura sopra i 120° C.

10.In caso di intossicazione: È importante bere molta acqua per evitare la disidratazione legata al vomito, eventualmente integrare con elettroliti, evitare di fare pasti troppo abbondanti o con cibi pesanti ed elaborati. Se i sintomi persistono, contattare un medico.

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