Tetra Pak e Veolia insieme nel riciclaggio di tetrapak

2021-12-06 01:45:53 By : Mr. Max Zhang

Tetra Pak ha stretto un'alleanza strategica con Veolia per il riciclaggio di contenitori in cartone multimateriale accoppiati ad alluminio e polietilene utilizzati per il confezionamento di bevande e alimenti, con l'obiettivo di garantirne la piena riciclabilità entro il 2025, in linea con la strategia Plastics EU, impegno assunto dal gruppo svizzero all'inizio dell'anno (leggi articolo).

Una confezione Tetra Pak contiene in media il 75% di cartone, il 20% di plastica (di cui il 6% di HDPE dai cappucci e il 14% dai film di LDPE) e il 5% di alluminio.

Se la frazione cellulosica recuperata dai cartoni a fine vita ha un valore perché facilmente riciclabile, lo stesso non si può dire per il poliaccoppiato polietilene/alluminio (PolyaAl), che non è facile da separare nei suoi componenti di partenza. La partnership con Veolia nasce proprio per rigenerare questa frazione, debitamente separata dal cartone, in impianti dedicati, con l'obiettivo di reintrodurre materie prime seconde nel ciclo produttivo.

Una volta separato dal cartone, ciò che rimane seguirà due percorsi: i tappi in polietilene ad alta densità verranno riciclati separatamente, mentre il PolyAl verrà trasformato in casse e pallet, senza ulteriore separazione delle due frazioni. La collaborazione sarà avviata prima in Europa, poi in Asia, per poi estendersi al resto del mondo.

In Italia è in fase di avvio a Spinetta Marengo (AL) un processo di riciclo della frazione di rifiuto da contenitori in poliaccoppiato (PE/AL), sviluppato da una società indipendente, EcoPlasTeam, da cui un granulo rigenerato, Ecoallene (leggi articolo). "La nostra tecnologia, coperta da brevetto, ci permette di ottenere un polimero riciclato, colorabile, di qualità simile a quello vergine, utilizzabile quindi in numerose applicazioni industriali - commenta il presidente di EcoPlasTeam, Carlo Maggi, intervistato dal redazione di Polimerica - Il nostro piano di espansione prevede a breve altri 5 stabilimenti in Europa, che saliranno a 20, con uno sguardo immediato ad Asia e Nuova Zelanda”.

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