Samsung Neo QLED 2022 8K: a prova di futuro, ma a che prezzo? | Hardware Upgrade

2022-10-07 18:16:16 By : Mr. David Ding

L'edizione 2022 del televisore Neo QLED 8K apporta alcune migliorie rispetto alla generazione dello scorso anno, tra le quali la più interessante è la riduzione significativa dell'effetto blooming nelle scene scure

È sotto il nome Neo QLED che si raccoglie la famiglia di televisori Samsung che ha debuttato lo scorso anno e caratterizzata dall’adozione della tecnologia di illuminazione MiniLED, che la casa coreana chiama Quantum MiniLED, unitamente alla ormai collaudata tecnologia Quantum Dot per il pannello LCD. La famiglia Neo QLED si fregia anche di una serie di tecnologie di gestione dell’immagine, governate dal processore Neo Quantum Processor, allo scopo di ottimizzare l’esperienza visiva dell’utente grazie ad un massiccio impiego di reti neurali. Ne avevamo parlato lo scorso anno in un approfondimento dedicato.

Nonostante l’attenzione verso Samsung per questo 2022 sia ora puntata sui televisori con pannelli QD-OLED, la società coreana procede comunque ad aggiornare le linee Neo QLED introdotte lo scorso anno, con una serie di piccole migliorie che non vanno comunque a stravolgere il prodotto.

Ecco che nell’edizione 2022 dei Neo QLED troviamo un nuovo Neo Quantum Processor con un interessante aggiornamento: la possibilità di gestire la retroilluminazione MiniLED con una precisione a 14-bit così da poter avere a disposizione il quadruplo dei livelli di regolazione rispetto alla generazione precedente, passando da 4096 a 16384 livelli. Nel concreto questo si traduce in una maggiore granularità e accuratezza che consente di ridurre sensibilmente l’effetto blooming, e cioè quegli aloni più chiari che si vengono a creare attorno ad elementi particolarmente luminosi su fondo nero o molto scuro. Un risultato reso possibile anche dalla tecnologie Shape Adaptive Light, che riconosce contorni e linee sottili, gestendo con attenzione la luminanza in quelle zone dove la variazione tonale è netta tra aree contigue.

Tra le novità dell’edizione 2022 dei televisori Neo QLED troviamo anche la tecnologia Real Depth Enhancer, che opera un’analisi algoritmica dell’immagine presente su schermo allo scopo di identificare gli elementi in primo piano per metterli in risalto nella scena. La tecnologia opera infatti una elaborazione dell’immagine che applica una sorta di effetto di sfocatura, comunque molto leggero, per aumentare il senso di profondità e rendere gli elementi in primo piano più “incisi”, di fatto simulando la visione percettiva umana.

E’ partendo da qui che andiamo ad analizzare l’edizione 2022 di Samsung Neo QLED 8K N800B, giunto nei nostri laboratori nella versione da 65 pollici di diagonale. Un televisore abbastanza imponente, vista l’ampia superficie di visione, ma che tuttavia riesce a conservare una certa leggerezza nelle linee grazie ad un design minimalista proprio dell'impostazione Infinity One di Samsung. Il televisore ha un’ampia base centrale, che funge da supporto anche per il connection box di cui parleremo poco oltre. La cornice è sottile, bordata da una fascia in alluminio forato e lo spessore complessivo del pannello è di appena 18 millimetri. Posteriormente troviamo un pannello di plastica caratterizzato nella parte bassa da 8 aperture circolari, 4 per lato, dove trovano posto i diffusori audio.

L’ingombro complessivo del televisore, considerando anche il piedistallo, è di 1443,7 x 897,7 x 298,4 mm ed il peso è di 31,2 kg. Dicevamo appunto di un televisore imponente, ma che può trovare agevolmente spazio anche su mobili dalla profondità non così pronunciata: basterebbero appena 35 centimetri, considerando l'impronta del supporto.

Come dicevamo la possibilità di realizzare un televisore ampio ma anche sottile è dovuta alla scelta di organizzare una buona parte dell’elettronica e delle connessioni in un box esterno che può essere collocato su un mobiletto, accanto o sotto al televisore, come fosse una qualsiasi console o lettore Blu-Ray, oppure adagiato posteriormente sul piano inclinato del piedistallo, così da scomparire alla vista e contribuire all’allestimento di un ambiente più ordinato. Il box esterno si collega al corpo prinicpale del televisore tramite uno spesso cavo e un connettore proprietario. Interessante osservare che il box integra anche l’unità di alimentazione che eroga corrente anche al corpo principale del televisore. L’unico cavo di alimentazione sarà quindi da collegare solamente al box esterno.

Box esterno che mette a disposizione una buona completezza quanto a connessioni: si parte da 4 porte HDMI 2.1 (una di esse con supporto eARC) tutte compatibili con Variable Refresh Rate (il televisore supporta, per l'ambito gaming, le tecnologie FreeSync Premium Pro e Auto Low Latency Mode) e risoluzioni 4K/8K a 120Hz/60Hz, passando per tre porte USB (una delle quali a 1A), un connettore RJ45 per operazioni di rete cablata, una connettore ottico per l’uscita audio digitale, i connettori satellitari e d’antenna e lo slot Common Interface. Tra le cose che “non si vedono ma ci sono”, si segnala la presenza della connettività Wi-Fi 6. Il connettore chiamato “One Connect” è invece quello che serve per collegare il box esterno al corpo principale del televisore.

Minimalista è anche il telecomando: troviamo solamente i tasti di scorrimento per i canali e per la regolazione del volume, una corona circolare con tasto centrale di conferma per la navigazione nei menu e nello Smart Hub, e quattro pulsanti per l’accesso rapido ai servizi di streaming (Netflix, Disney+, Prime Video e Samsung Tv Plus) e un totale di altri sei pulsanti per l'accesso rapido ad alcune funzionalità, come il menu di impostazioni, i comandi vocali, la funzionalità Multi-View e via discorrendo. Una nota simpatica: il telecomando è dotato di pannellino solare per la ricarica delle batterie, ma in caso di necessità è presente anche un connettore USB-C.

Vediamo ora come si comporta questo Samsung Neo QLED 8K N800B alla prova delle analisi strumentali, condotte come di consueto con la suite Calman e gli strumenti i1Pro e i1Display. Il televisore mette a disposizione, sia in modalità SDR, sia in modalità HDR, quattro profili preimpostati: Standard, Dinamica, Film e Filmmaker. Il profilo Standard come spesso accade offre una resa esageratamente fredda e colori dalla saturazione un po' eccessiva, mentre il profilo Dinamica gestisce in maniera adattiva la luminanza dell'immagine e il local dimming, con un po' troppa aggressività. Film e Filmmaker risultano i due profili più equilibrati e corretti: il primo vince "ai punti" in modalità SDR, mentre il secondo è più efficace in modalità HDR. Vi proporremo di seguito le rilevazioni ottenute dalle analisi di questi due profili.

Il profilo Film in modalità SDR si comporta piuttosto bene, mostrando un bilanciamento RGB della scala di grigi ben equilibrato: vi sono scostamenti, ma sono comunque minimi e tali da non compromettere la neutralità percepita. Solamente in corrispondenza del bianco si ha uno squilibrio più marcato, ma che avviene proprio in corrispondenza del massimo livello di luminanza dove la sensibilità dell'occhio umano alle variazioni cromatiche è ben inferiore. La progressione tonale descritta dalla curva di gamma è valida, pur non seguendo pedissequamente la curva canonica. La luminanza massima di registrata per questo profilo è di 288 candele su metro quadro, un valore che funziona bene in ambienti diurni e che risulta forse un poco eccessivo in ambienti oscurati. Buona l'ampiezza del triangolo di gamut, che va a coprire interamente lo spazio colore Rec.709, fuoriuscendone un poco: il risultato è quello di una corretta saturazione dei colori, senza eccessi incontrollati, che ben si sposa con la visione dei contenuti SDR e dei canali televisivi. L'ultimo riscontro con l'analisi della fedeltà cromatica evidenzia il buon comportamento generale di questo profilo in modalità SDR: il DeltaE medio registrato è un ragguardevole 1,69 che risulterebbe desiderabile anche per un monitor da produzione, quindi è a maggior ragione ottimo per un televisore.

Il profilo Filmmaker in HDR ha un comportamento generalmente buono, ma che necessita di qualche puntualizzazione. Anche in questo caso riscontriamo un buon equilibrio nel bilanciamento RGB della scala di grigi, senza la presenza di dominanti indesiderate; l'equilibrio si scompone un po' nella zona delle alte luci, ma questo avviene proprio in corrispondenza dei livelli di clipping tipici della curva HDR, pertanto anche in questo caso la pur lieve dominante ciano presente risulta di fatto non percepibile. Sul fronte della curva di gamma HDR osserviamo un comportamento non impeccabile, frutto di un tone mapping che va a mettere in evidenza i toni medi, rischiarandoli anche in maniera abbastanza importante rispetto al riferimento. Si registra comunque il ragguardevole livello di picco di oltre 1400 candele su metro quadro (registrato su un'area del 10%). Sul fronte dei colori vediamo un triangolo di gamut rilevato che riesce a coprire una buona porzione dello spazio colore DCI-P3, senza però riuscire a toccare tutti i vertici: la saturazione dei colori sarà comunque piacevole e appagante, ma onestamente ci saremmo aspettati un po' di più da un televisore di questa categoria, specialmente in virtù del pannello realizzato con tecnologia Quantum Dot. Il riscontro fornito dall'analisi della fedeltà cromatica evidenzia un valore di DeltaE medio pari a 5,34 che per un televisore rientra tranquillamente nei limiti dell'accettabilità: in questo caso a pesare sull'accuratezza dei colori non è tanto la loro cromaticità ma l'eccessiva luminanza che viene condizionata dal tone mapping riscontrato in precedenza con l'analisi della curva di gamma. La resa complessiva è comunque piacevole, ma la visione di contenuti non sarà impeccabilmente fedele all'espressione e all'intento creativo degli autori.

Come si traduce tutto ciò nell'esperienza di visione? Oltre al comportamento emerso dalle rilevazioni strumentali, l'esperienza di visione viene determinata anche dalle particolari elaborazioni dell'immagine operate dal Neo Quantum Processor di cui abbiamo parlato in apertura. Inoltre per un televisore dotato di pannello 8K è importante andare ad indagare anche il comportamento con segnali dalle risoluzioni inferiori per verificare l'efficacia degli algoritmi di upscaling.

Sul versante HDR, in virtù della luminanza massima che spinge veramente parecchio, si riscontra una resa di grande impatto con una coinvolgente messa in evidenza di tutti quei particolari come riflessi della luce solare, fonti di illuminazione artificiale, esplosioni, fuochi e via discorrendo. Le migliorie tecnologiche apportate in questa generazione di televisori Neo QLED fanno sentire la loro efficacia nella consistente riduzione degli effetti di blooming, che risulta pressoché assente anche nelle scene più difficili. Buon dettaglio anche nelle ombre, sempre per via della retroilluminazione MiniLED che riesce a dare solo quel minimo di luce che serve nelle aree giuste, senza togliere profondità al nero ed evitando di affogare i toni più scuri. L'upscaling di contenuti nativi 4K funziona piuttosto bene, ma del resto il televisore pur essendo 8K nativo arriva sul mercato in un momento in cui tali contenuti scarseggiano, e deve quindi essere in grado di gestire al meglio quelli che attualmente sono i contenuti di riferimento dell'epoca attuale.

Ma in realtà gli algoritmi di upscaling funzionano piuttosto bene anche con contenuti di risoluzione inferiore, dal FullHD 1080p a scendere. In tal caso, però, è bene osservare che gli algoritmi di upscaling nei profili Standard e Dinamica tendono ad avere un comportamento un po' troppo aggressivo, togliendo naturalezza all'immagine (colpa, tra le altre cose, della resa fredda già riscontrata in precedenza) anche per via dei meccanismi di ottimizzazione del contrasto che portano ad avere immagini con basse luci affogate e alte luci troppo invasive. Con i profili Film o Filmmaker la resa è molto più equilibrata e gradevole. La prova "severa" di visione dei canali televisivi ha dato un risultato accettabile: l'upscaling riesce a rendere sufficientemente fruibili anche questi contenuti, pur mettendo in evidenza gli artefatti di compressione.

Passiamo ora al comparto audio di questo Neo QLED 8K N800B, costituito da un sistema di diffusione 4.2.2 da 70W RMS complessivi e organizzato in maniera un po' particolare. In assenza di una soundbar integrata abbiamo due canali frontali posti nella parte bassa del televisore, due laterali e altri due posti nella parte alta, assieme ad altri due diffusori per enfatizzare le frequenze più basse. C'è il supporto nativo Dolby Atmos accanto alla tecnologia Object Tracking Sound che Samsung ha inserito quest'anno nell'edizione 2022 dei televisori Neo QLED e che aiuta la composizione tridimensionale della scena sonora facendo corrispondere la posizione del suono con quella dell'elemento a schermo che lo emette. In generale l'effetto acustico tridimensionale è percepibile, anche se non fa gridare al miracolo. La resa sonora pecca un po' nelle frequenze basse, caratteristica comune a tutti i televisori moderni con diffusori integrati, mentre le frequenze medie sono talvolta un po' sovrastanti rispetto alle altre. Si percepisce qualche vibrazione della scocca a volumi più alti e con le frequenze basse, che compromettono un po' la chiarezza del suono. Il comparto audio è comunque ben più che adatto ad un utilizzo ordinario e quotidiano del televisore, ma eventuali desideri di intrattenimento domestico di stampo "home cinema" richiederanno giocoforza il contributo di un sistema audio dedicato.

I menu di gestione ricalcano la consueta impostazione che Samsung è solita utilizzare per i suoi televisori. In generale si riscontra una buona reattività e un'organizzazione ordinata ed intuitiva di tutte le voci. Molto ampie le possibilità di regolazione che prevedono, oltre ad un buon controllo sulla disattivazione o meno delle varie funzionalità automatiche e di ottimizzazione, anche la possibilità della calibrazione RGB a 20 punti.

E altrettanto reattivo ed intuitivo è lo Smart Hub, basato sul sistema operativo Tizen, per l'accesso ai contenuti in streaming e per la selezione delle sorgenti. L'organizzazione del menù ha un aspetto familiare sia per chi proviene da altri televisori Samsung, sia per chi è abituato ad utilizzare servizi di streaming su altri dispositivi: una griglia di icone e ampie miniature dei contenuti agevolano la navigazione permettendo di trovare con facilità il contenuto desiderato.

Poco convincente è invece il sistema di calibrazione Smart Calibration che consente di utilizzare lo smartphone per eseguire la calibrazione del televisore in relazione all'ambiente di utilizzo. L'utente ha la possibilità di scegliere due modalità di calibrazione, una standard e una "Pro" la quale richiede però l'uso di un colorimetro per fornire all'app di calibrazione alcune coordinate di riferimento. Ora, lo scopo di una funzionalità di calibrazione automatizzata che possa sfruttare uno strumento di cui tutti siamo in possesso, lo smartphone, non dovrebbe prevedere complicazioni aggiuntive come l'utilizzo di attrezzatura specializzata e, di contro, nel caso in cui si fosse già in possesso di un colorimetro allora avrebbe ben più senso affidarsi totalmente ad esso per le operazioni di calibrazione. Al di là di questo, i risultati ottenuti con la funzione Smart Calibration non sono particolarmente degni di nota, ma in realtà anche le operazioni di calibrazione tradizionali eseguite con il colorimetro e il software Calman si sono rivelate complesse rendendo poco agevole e difficoltoso l'ottenimento di un buon risultato: agendo su parametri che dovrebbero riguardare strettamente le regolazioni tonali si modifica in maniera marcata anche la cromaticità e viceversa.

Quel che risulta dalla nostra prova di Neo QLED 8K N800B nella versione da 65 pollici è un televisore che mostra interessanti doti per quanto riguarda la resa d'immagine, specialmente in HDR. Si riscontra una bella grinta nella riproduzione tonale di ombre e alte luci, anche se una piccola calibrazione può migliorarne il comportamento, ricollocando più correttamente i toni medi. Piacevole il comparto sonoro per l'utilizzo quotidiano, e convincente anche il comportamento degli algoritmi di upscaling. L'essenzialità del design ne fa inoltre un prodotto che dal punto di vista estetico invecchierà poco. E invecchierà più lentamente anche dal punto di vista tecnologico, grazie alla risoluzione nativa 8K. Ma proprio su questo aspetto vale la pena spendere qualche parola in più: i contenuti nativi a tale risoluzione sono pochissimi, pressoché nulli sulle fonti di distribuzione più diffuse (streaming e trasmissioni televisive), pertanto chi desidera un televisore come questo lo farà in preparazione al futuro, con l'intento di tenerlo ed utilizzarlo per molti anni a venire. Però queste qualità "a prova di futuro" hanno un costo piuttosto importante, che si traducono in un prezzo di listino, per il modello provato, di 4199 Euro. Attualmente lo street price si colloca però attorno ai 3000 euro o poco oltre, rendendo il prodotto già più appetibile. Vi sono televisori 4K di ottima qualità, magari anche OLED, che costano sensibilmente meno, così come il modello Neo QLED 8K N800A dell'anno precedente si può trovare ad un prezzo che si aggira, a seconda del rivenditore, attorno ai 1700 Euro (rinunciando però a quelle piccole migliorie introdotte con l'edizione 2022, tra le quali quella forse più interessante è la miglior gestione dell'illuminazione MiniLED che permette di abbattere i problemi di blooming).

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