Prova CFMOTO MT 650 ADV: il Crossover facile e versatile - Prove - Moto.it

2021-12-06 02:28:17 By : Ms. Eva Wang

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Il segmento Crossover è quantomeno affollato: parliamo di un mondo popolato di proposte che spaziano dai piccoli - ma non per questo poveri - offerti a prezzo di partenza, ai maxi sputafuoco sempre più potenti, esigenti e raffinati. In mezzo ci sono loro: le 650/700 che rappresentano spesso il compromesso tra costo e prestazioni, adrenalina e controllo, oppure sono semplicemente le moto che riescono a convincere perché non intimidiscono, sono eclettiche, hanno prestazioni superiori a piccoli e - come i cinesi CFMOTO MT 650 ADV - non richiedono investimenti faraonici pur disponendo di attrezzature assolutamente adeguate al loro segmento. Stanno solo aspettando di essere testati per mostrare le loro qualità.

Proprio le moto vanno provate: a volte le moto cinesi vengono ingiustamente accusate a priori di scarsa qualità dall'esperto di turno ma questo il più delle volte è un pregiudizio nato in chi ignora come i marchi meno noti al grande pubblico - ma ben noto agli addetti ai lavori - spesso sanno produrre moto di qualità e dinamicamente molto belle.

Avviso spoiler: mi è piaciuta molto la MT 650 ADV.

Partiamo dal produttore: CFMOTO è un colosso cinese attivo dal 1989 e impegnato anche nella produzione di Side by Side, quad, motori, parti meccaniche. Dal 2013 ha attivato una partnership con KTM per la distribuzione e l'assemblaggio di alcuni modelli e da questa estate le austriache 790 e 890 saranno prodotte da CFMOTO, oltre ad avere nel progetto un maxi ready made per le forze dell'ordine; il 650 MT ADV oggetto della nostra prova è in realtà un modello presentato nel 2016 e oggi, nella sua ultima messa a punto, disponibile anche in Italia dove il suo segmento sta acquisendo sempre più peso e appeal.

Le linee della 650 MT vi ricordano qualcosa? Ebbene, se trovate una certa assonanza con le bici europee/scandinave è probabilmente perché il crossover cinese è disegnato dallo stesso Kiska che conosciamo bene per il suo tratto inconfondibile. A cominciare dai gruppi ottici a led, lo trovo privo di ingenuità stilistica - a volte indice di povertà tecnica - ed è facile dargli torto solo guardando l'ingombrante rollbar che protegge la moto.

Vernici lucide e spesse sul telaio in acciaio e sul forcellone (con gli alloggiamenti per i supporti del cavalletto di sollevamento), sono distribuite su robuste e solide sovrastrutture in plastica, mentre il parabrezza è regolabile manualmente in altezza su un range di circa 6 cm in un semplice e veloce facendo scorrere i supporti telescopici, con l'unica nota della facilità con cui gli stessi supporti possono graffiarsi. Un peccato veniale, anche perché il plexi protegge bene grazie ai deflettori laterali fissi, non distorce, non genera vortici e non è invadente alla vista anche quando è completamente esteso. I comandi al manubrio e gli specchietti retrovisori sembrano gli stessi in dotazione a qualche jap, semplici e solidi. C'è un pulsante per il lampeggio di emergenza e un pulsante per cambiare la mappatura del motore, di cui parleremo a breve.

La strumentazione è un'unità a cristalli liquidi retroilluminata che ci dà informazioni su tutto ciò di cui hai bisogno (inclusa mappa motore e rapporto di trasmissione) grazie alla leggibilità sempre ottimale anche con il sole alle spalle. Nascosta in un angolo troviamo la comoda presa USB. Il serbatoio contiene 18 litri, ma nella strumentazione è assente qualsiasi funzione legata al consumo diversa dal livello del carburante.

Le due borse laterali, prodotte da Shad (sono le SH 36, permettono anche di trasportare un casco modulare) sono facili da rimuovere e rimontare, utili sia in caso di viaggio che per il pendolarismo cittadino in quanto ben inserite nella forma slim della coda della MT 650 rilevando una certa cura nell'assemblaggio e nella scelta dei componenti.

Non ci sono evidenti cali di stile nelle finiture: certo, dove potevamo ci siamo spinti per le spicce (leva freno posteriore, piastre sterzo, dado sterzo, corona, assenza cavalletto centrale, tanto per fare degli esempi) ma davvero in un certo senso ragionevole e senza pregiudicare la funzionalità.

Il bicilindrico parallelo di 650 cc, quattro valvole per cilindro e iniezione elettronica Bosch (omologato Euro4), ha alcune caratteristiche in comune con altre unità della stessa cilindrata ma è prodotto da CFMOTO per la sua piattaforma da 650 cc. La potenza registrata sul libretto di circolazione è di 45 kW (61 CV) a 8750 giri/min, mentre la coppia è dichiarata in 62 Nm a 7000 giri/min. C'è la possibilità di scegliere una delle due mappe motore disponibili (Sport o Touring) che, dichiara CFMOTO, dovrebbe avere effetti diversi sui consumi: se devo essere sincero non ho notato praticamente alcuna differenza passando dall'una all'altra o in termini di prestazioni di punta, né in termini di consegna, ma attendo smentite magari supportate da riscontri strumentali.

La MT 650 è supportata in modo ottimale da una forcella rovesciata da 43 mm di diametro marcata CFMOTO, regolabile in compressione su entrambi gli steli. Solido e controllato, a mio avviso è uno dei capisaldi del buon comportamento dinamico del crossover cinese. Al posteriore è presente un monoammortizzatore che agisce senza leve, regolabile in precarico e compressione. Tarature - per entrambe le unità - di compromesso ma con un occhio al comfort.

La massa a secco di 213 kg della MT non è un peso piuma, ma niente paura: ai freni si occupa il sistema J Juan con un classico retroescavatore (pinze a doppio pistoncino sulla ruota anteriore e singolo sul posteriore), assistito da Bosch ADDOMINALI . I cerchi sono entrambi da 17” e pneumatici Metzeler Roadtec Z8 Interact (120/70 anteriore e 160/60 posteriore), una scelta che è una garanzia, anche se non sono pneumatici top di gamma del costruttore tedesco.

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Dopo trecento chilometri tra strade statali e città, il primo plauso è per la triangolazione tra pedane ben centrate, manubrio aperto meno di quanto si possa sospettare e sella, che definisce una postura perfetta almeno per i corridori di media statura. Il diversamente basso potrà ruotare il manubrio in avanti o indietro sul sedile che si rivela comodo anche dopo 8 ore consecutive: la bici è sicuramente frutto di un approfondito studio ergonomico che si riflette in un ottimo inserimento nel veicolo grazie anche alle svasature sul serbatoio che permettono di trovare facilmente la posizione di guida desiderata e di mantenerla a lungo. La sensazione di comfort è, tra l'altro, accentuata dalle basse vibrazioni e dall'assenza di calore trasmesso alle gambe: il test è stato condotto con una temperatura esterna compresa tra i 20 ei 28 gradi, spesso con la ventola del radiatore che andava a tutto gas.

La guida del Mt 650 ADV si può definire con una parola: facile.

Il crossover è perfettamente a suo agio sia in città, dove può contare anche su un raggio di sterzata ottimale, sia nelle strade ricche di curve dove la stabilità è la sua caratteristica migliore. Solido e rigoroso anche in autostrada, senza che le borse o il parabrezza alla massima estensione disturbino il rigore direzionale. Nelle curve ricche di 60/90 km/h la MT è molto divertente e si guida davvero con il pensiero, probabilmente favorita dalle gomme di primo equipaggiamento che potrebbero far fronte a sollecitazioni molto più sportive; i limiti di inclinazione sono alti e le borse laterali non rovinano assolutamente un ottimo equilibrio dinamico, insensibile ad una massa a prima vista alta ma che non preoccupa nemmeno da fermi.

Dal motore, onestamente, visti i numeri non ci si può aspettare di più: fino a 4000 giri la forza non è esplosiva ma costante, mentre dopo i 5000 giri inizia a spingere la MT con buon vigore. Assente qualsiasi on-off in apertura e la potenza è sufficiente per viaggiare senza pensieri anche in due, se questo è il dubbio che vi assale, e la velocità massima di 170 km/h (dichiarata) appare decisamente realistica. Il cambio a 6 marce è fluido e preciso e la frizione a cavo ha resistito a una guida brusca senza lamentarsi. La rumorosità meccanica è contenuta, come quella dello scarico strozzato dal famigerato Euro 4 sicuramente anche grazie alla temperatura del motore costantemente sopra i 93/94 gradi.

Tanto per dare un'idea dei consumi, la nostra prova è stata di quasi 300 km e la MT 650 ADV ha consumato circa 13 litri di benzina: dovremmo essere intorno ai 23 km/l, senza davvero risparmiare nulla al motore... il motociclista tranquillo può raggiungi facilmente 24 o 25 km/l!

L'impianto frenante è adeguato alla massa e alle prestazioni: ho provato a stancarlo in discesa ma lui, infido, non ha voluto darmi soddisfazioni. Difficile anche stuzzicare l'ABS, almeno all'anteriore: indice di un buon equilibrio tra distribuzione dei pesi, forza frenante e capacità delle sospensioni di tenere il punto senza problemi.

Se volete un crossover ben progettato, maturo, concreto e facile, la MT 650 fa per voi, difficile trovare difetti evidenti soprattutto dopo aver visto il listino: la versione di prova (MT 650 ADV) costa 6890 euro, quella senza rollbar e 6500 borse, prezzi più che adeguati alla qualità percepita e alle dotazioni, che fanno della MT una seria alternativa anche ad alcuni scooter di media cilindrata o moto di cilindrata inferiore.

Manca qualcosa, è vero: ci sarebbe piaciuto un motore con un tiro maggiore al fondo, la strumentazione ha qualche incertezza, manca il cavalletto centrale, non c'è una vera gestione elettronica (no Traction Control) e il rollbar potrebbe essere finito meglio.

Ma la guidabilità è ottima, e i consumi sono contenuti: la MT è pronta per essere la compagna di chi vuole risalire in moto senza svenire o di chi cerca una moto comoda e protettiva, divertente in condizioni miste e, grazie alla consegna regolare del motore, ottimo per andare a passeggio e in città dove non soffre di ingombro eccessivo o di un peso da ammaccatura. Certo, se affronti ogni uscita con la bava alla bocca, 61 CV ti sembreranno pochi e se cerchi una dotazione più completa e raffinata i listini Moto.it sono pronti a suggerirti delle alternative, ma il crossover cinese ha tutte le carte in regola credenziali per brillare. qualità tecniche e dinamiche.

Pantaloni in denim Alpinestars Copper Out

Stivali Alpinestars Oscar Firm Drystar

grazie di cuore a Gaetano Trafficante - Euromoto

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