Con la recente inaugurazione dell'Adi Design Museum - Compasso d'Oro, poi, i designer in erba hanno uno straordinario spazio in più di incontro e scoperta a loro dedicato. Straordinario innanzitutto perché il museo dell'Associazione Disegno Industriale si trova in un'ex area industriale recuperata tra via Ceresio e via Bramante, a due passi dalla Chinatown milanese e dal nuovo quartiere dall'architettura futuristica Porta Nuova. Lo spazio espositivo è un pezzo di storia milanese, progettato su un'area di oltre cinquemila metri quadrati, ospitato in un complesso degli anni Trenta. Fu prima deposito di tram a cavalli, poi centrale elettrica di cui si possono ammirare le monumentali turbine conservate e la storica navata originaria. Si tratta insomma di un perfetto esempio di archeologia industriale trasformata in polo culturale, come nella tradizione moderna che accomuna molte capitali europee.
Ospita la collezione storica del Compasso d'Oro, il più antico riconoscimento al mondo del design nato nel 1954 da un'idea di Gio Ponti. La collezione permanente, curata da Beppe Finessi, ha come titolo Il cucchiaio e la città. Raccoglie un formidabile repertorio di prodotti e progetti made in Italy che si sono aggiudicati questo premio. Si tratta di una raccolta di oltre 2.500 progetti, raggruppati in un ordine cronologico che va dalla prima edizione del Compasso d'Oro ai giorni nostri. Proponendo così un'affascinante macchina del tempo che non solo racconta la storia del design ma fotografa la storia ei costumi di tutto il Paese. Passeggiando per la mostra si può, ad esempio, ammirare la mitica macchina da scrivere Olivetti Lettera 22; la sedia scolastica T12 di Palini di Luigi Caccia Dominioni Achille e Pier Giacomo Castiglioni; la scimmia giocattolo Zizì di Bruno Munari. E ancora: la Fiat 500; modello di telefono da tavolo Grillo di Siemens; la lampada Luminator di Castiglioni; La caffettiera napoletana di Alessi creata da Riccardo Dalisi nel 981. C'è un mondo da scoprire.
Particolare attenzione è rivolta al pubblico in erba. Per i più piccoli, il Junior Design Lab è la sezione didattica dell'ADI Design Museum. Si rivolge a giovani designer in età scolare (dai 5 ai 13 anni) con l'obiettivo di trasformare la visita al museo in un'esperienza ludica ed educativa, avvicinando i giovani al mondo del design. Si parte con la visita alle mostre allestite nel museo, partendo dalla stessa collezione permanente, per poi passare al riconoscimento del rapporto tra uso, forma e funzione. Cioè, utilizzare il disegno come strumento di progettazione per sviluppare e spiegare un'idea, quindi creare un piccolo prototipo e lavorare in team. Per un format composto da una visita più un laboratorio, tra creatività e pensiero critico. Tutto questo avviene sotto la guida di una rete internazionale di professionisti del design, PACO Design Collaborative.
«Il laboratorio è dimensionato per ospitare una classe. E il tipo di attività che svolgiamo è molto operativo, cioè legato all'attività del museo. Invitiamo i bambini a capire qual è il ruolo del design e come ha contribuito a trasformare il nostro stile di vita, mostrando i pezzi del Compasso d'Oro, la crema del design italiano» spiegano gli esperti del team. Quello che colpisce i più piccoli è il processo creativo, il backstage di un progetto: dall'idea al design al prototipo, infine agli stampi per renderlo concreto. Il valore del design applicato alla vita di tutti i giorni è evidente fin dal primo sguardo all'open lab. I pannelli fonoassorbenti che rivestono le pareti sono infatti di Caimi: consentono un'acustica ottimale, isolati da riverberi e rumori di passaggio esterni. Pronto a testare il tuo pensiero progettuale?
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