Meno CO2 con i fusti in PET

2021-12-06 01:31:46 By : Mr. huawang zhou

I dati del rapporto di sostenibilità di Carlsberg Italia confermano la validità della soluzione plastica rispetto all'acciaio.

L'introduzione sul mercato, nel 2011, del sistema di stiro da fusti in PET riciclabile DraughtMaster da parte del birraio Carlsberg Italia ha evitato l'emissione, lo scorso anno, di 7.500 tonnellate di CO2 in atmosfera, pari alla quantità di anidride carbonica assorbita in un anno da oltre 302.000 alberi.

Il risultato è il risultato sia della sostituzione dei materiali, plastica al posto dell'acciaio, sia della particolarità del sistema, che non richiede l'aggiunta di CO2 nei fusti, sostituita con la compressione dell'aria.

In questo modo la freschezza e la genuinità? di birra rimangono invariati per 31 giorni dall'apertura del fusto, contro circa 5 giorni per i fusti in acciaio.

“In un mercato sostanzialmente fermo - commenta Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg Italia - nel 2014 abbiamo prodotto oltre 1.200.000 ettolitri di birra, quasi il 13% in più rispetto all'anno precedente. Nello stesso anno le nuove installazioni di DraughtMaster sono cresciute del 23%”.

L'anno scorso, poco meno di tre quarti della birra dell'azienda è stata confezionata in fusti di PET, con un aumento del 18% rispetto ai volumi dell'anno precedente. Il restante 26% è stato distribuito in fusti di acciaio, ma l'obiettivo è ottenere una sostituzione completa del metallo con la plastica.

In un'analisi LCA condotta dall'azienda nel 2012, i vantaggi dell'imbottigliamento di un ettolitro di birra in fusti di PET rispetto a quelli di acciaio sono stati: produzione di rifiuti -19%, emissioni di CO2 -28%, consumo di energia - 20%, consumo di acqua -28 %.

Per facilitare la diffusione del sistema DraughtMaster anche nei versatori a basso consumo, lo scorso anno al fusto in PET da 20 litri è stato aggiunto un formato più piccolo da 10 litri.

Carlsberg produce e distribuisce birra con i marchi Birrificio Angelo Poretti, Carlsberg, Tuborg, Grimbergen, Kronenbourg 1664, Selezione Angelo e Feldschlo? Schen.

Per il confezionamento dei propri prodotti, nel 2014 il gruppo ha utilizzato 307 tonnellate di PET (+ 23% sul 2013) e quasi 687 tonnellate di altre materie plastiche (film e capsule) su un totale di 42,4 mila tonnellate di materiali da imballaggio, con il quota essendo il vetro (oltre 38mila tonnellate, -3%).

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