Industria delle bevande ALLA FONTE DELL'INNOVAZIONE

2021-10-22 09:33:45 By : Ms. Cecily Du

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Dalle sorgenti poste fino a 1.950 m slm, attraverso 600 km di tubazioni, l'acqua Sant'Anna viene convogliata e portata all'impianto, dove viene raccolta in 11 vasche di acciaio inox della capacità di un milione di litri d'acqua ciascuna. .

L'innovazione nello stabilimento di Fonti di Vinadio Acqua Sant'Anna è di casa e la ricerca di soluzioni all'avanguardia ed ecosostenibili è la fonte della diffusione di un marchio premiato con il "Premio Innovazione 4.0" promosso dall'edizione 2017 di A&T.

Normalmente l'industria alimentare ha il compito specifico di trasformare le materie prime nella creazione di un prodotto che non esiste in natura. D'altronde è curioso soffermarsi a pensare che compito specifico di un'industria come Fonti di Vinadio SpA Acqua Sant'Anna (www.santanna.it) sia quello di intervenire nel modo più idoneo a preservare al meglio un prodotto eccellente, già esistenti in natura. - acqua minerale -, e come tale portarla ai consumatori, affinché possano usufruirne anche lontano dal luogo in cui nasce, nel pieno rispetto delle caratteristiche organolettiche all'origine.

Se pensiamo quindi all'acqua minerale Sant'Anna, che sgorga a quasi 2.000 m di altezza, nel cuore delle Alpi Marittime, la natura ha fatto di tutto per creare un prodotto eccellente, di cui si decantano le virtù. fin dal Cinquecento nelle testimonianze lasciate dai numerosi pellegrini che già allora si recavano a piedi verso l'omonimo santuario, il più alto d'Europa, trovando sollievo nella leggera freschezza dell'acqua che da sempre scorre in queste valli: siamo in provincia di Cuneo, a pochi chilometri dal confine con la Francia.

Il progetto Acqua Sant'Anna si è classificato secondo nella categoria "Aziende" del "Premio Innovazione 4.0", promosso nell'autunno 2016 nell'ambito dell'11° edizione di A&T, concorso a cui hanno partecipato centinaia di aziende eccellenti, università e startup , presentando idee e casi applicativi concretamente utili per favorire l'introduzione di tecnologie innovative e del modello Industria 4.0 nelle singole aziende. Il Premio è stato concepito in collaborazione con le principali Associazioni d'Impresa: il comitato scientifico ha selezionato 97 contributi di particolare rilievo, costruendo un programma informativo di concreta utilità che ha dato ulteriore valore aggiunto ad A&T 2017, rassegna italiana dedicata alle tecnologie e soluzioni innovative. in ottica 4.0. Il portale tecnelab e la rivista TECN'È, in collaborazione con A&T, ringraziano le centinaia di aziende, startup, università, scuole e ITS che hanno partecipato presentando le proprie testimonianze e sono felici di proporre ai lettori i migliori progetti proposti per questa iniziativa, riferendosi per ogni ulteriore informazione, anche in vista dell'edizione 2018, a info@aetevent.com.

Ma torniamo alle Fonti di Vinadio SpA Acqua Sant'Anna, come detto, è salita sul podio dell'innovazione, e parliamo del progetto. Le premesse per diventare l'acqua preferita degli italiani c'erano già a metà degli anni novanta, quando Alberto Bertone, attuale Presidente e Amministratore Delegato, e suo padre Giuseppe, cinquant'anni di esperienza nell'edilizia civile e industriale, decisero di investire in Vinadio, piccolo paese di montagna che si stava spopolando come tanti altri, esaltando l'eccellenza delle sue acque, che vantano straordinarie caratteristiche organolettiche.

Il primo obiettivo era quello di individuare, a valle delle sorgenti, il luogo idoneo ad ospitare un impianto produttivo capace di sostenere la crescita e il successo fin da allora programmati, per realizzare il sogno di portare quell'acqua, in breve tempo, dalla sorgente al tabella di tutti gli italiani. Tecnologia ed efficienza sono da sempre le parole chiave: il sito si estende su oltre 60.000 mq e ospita uno degli stabilimenti produttivi più avanzati del settore a livello mondiale; tanto che Sant'Anna è oggi un modello di fama internazionale, attentamente studiato dalle multinazionali e considerato un vero gioiello Hi-Tech in alta montagna.

Lo stabilimento di Vinadio lavora su tre turni ed è caratterizzato da un livello di efficienza in grado di minimizzare gli sprechi. L'automazione permette di ottenere una ripetibilità eccezionale, che l'uomo non è in grado di garantire, contenendo i costi e aumentando continuamente la competitività. Dalle sorgenti situate fino a 1.950 m sul livello del mare, attraverso 600 km di tubazioni, l'acqua viene convogliata e condotta all'impianto, dove viene raccolta in 11 vasche di acciaio inox della capacità di un milione di litri d'acqua ciascuna. Da qui parte subito la linea di produzione e l'acqua viene imbottigliata con linee ultraveloci, proprio per preservare intatte le sue caratteristiche originarie.

Il sito produttivo si estende su oltre 60.000 mq e ospita uno degli impianti più avanzati del settore a livello mondiale, un vero gioiello hi-tech in alta montagna.

Delle 13 linee di imbottigliamento destinate alla produzione di acqua, le tre più recenti - installate nel 2016-2017 -, le più grandi al mondo, producono fino a 54.000 bottiglie l'ora e sono in grado di lavorare tutti i formati, da mezzo litro a due litri: un'impresa tecnologica davvero complessa, sviluppata ad hoc con il supporto di un'azienda di automazione leader nel settore. L'idea di avere un'unica linea, peraltro molto veloce, in grado di produrre tre diversi formati, risponde all'esigenza degli ultimi anni di sviluppare il mercato inserendo una gamma di formati più ampia e variegata, nell'ottica di soddisfare il consumatore : sempre più interessato a gustare i prodotti preferiti che consuma a casa anche fuori casa, con la comodità di scegliere tra diverse e più pratiche confezioni da portare con sé o da trovare in luoghi diversi dagli scaffali della grande distribuzione.

A queste si aggiungono due linee asettiche, dedicate alla produzione di bevande - tè e succhi - in bicchierini. Dopo aver consolidato la propria leadership nelle acque minerali, l'azienda ha infatti puntato, negli ultimi anni, su una strategia di crescita per linee interne, diversificandosi in altri segmenti del settore beverage, in particolare nelle aree del benessere, delle bevande con ingredienti naturali e non gassata. Una delle linee asettiche ha una capacità oraria di 40.000 tazze ed è la più veloce al mondo. Attualmente è in costruzione una nuova linea asettica per la produzione di bevande in bottiglia. Gli investimenti in corso consentiranno alla capacità produttiva globale dello stabilimento di raggiungere un potenziale di circa tre miliardi di bottiglie/anno.

Le tre più recenti linee di imbottigliamento delle 13 installate producono fino a 54.000 bottiglie l'ora e sono in grado di lavorare tutti i formati, da mezzo litro a due litri.

LA RICERCA DELL'INNOVAZIONE 

Per avere un impianto sempre più efficiente, la continua ricerca di tecnologie sempre più avanzate è sempre stata un imperativo per l'azienda, che collabora con i migliori partner mondiali, prediligendo le aziende italiane, leader nell'automazione, per sviluppare soluzioni tecnologiche personalizzate, in grado di rispondere a esigenze specifiche, contribuendo così allo sviluppo e al miglioramento delle tecnologie esistenti sul mercato per l'intera industria delle bevande.

Questo approccio viene costantemente applicato ad ogni fase del ciclo produttivo: ad esempio, per lo sviluppo del suo prodotto più rivoluzionario, Sant'Anna Bio Bottle, una bottiglia prodotta con uno speciale biopolimero e priva di ogni traccia di petrolio. Le soffiatrici e soffiatrici delle cosiddette preforme, da cui si ricava la bottiglia, dovevano essere adeguate a trattare una materia prima molto più delicata del PET, che però, per le sue caratteristiche strutturali, comporta un forte risparmio di energia durante la fase produttiva, in quanto richiede temperature più basse. Nella fase di essiccamento dei granuli, con cui vengono prodotte le preforme, si risparmia il 60% di energia, nella fase di fusione fino al 30% e addirittura il 70% nel raffreddamento delle preforme.

Il ciclo di vita di uno dei prodotti Acqua Sant'Anna più rivoluzionari, Sant'Anna Bio Bottle, una bottiglia prodotta con uno speciale biopolimero e priva di ogni traccia di petrolio.

Il risparmio di materiali, nell'ottica della riduzione dei consumi e dei rifiuti da smaltire, è una delle principali linee guida per l'innovazione di prodotto. Tra le più recenti novità introdotte dall'azienda, va menzionata la capsula SUPER, che unisce i filetti del collo della bottiglia a capsule di peso estremamente contenuto. La sigla riassume i principali vantaggi di questa soluzione innovativa - Sostenibile: perché la capsula è più leggera di quelle normalmente presenti sul mercato, limitando l'impatto energetico e la quantità di materia prima utilizzata; Unica: perché è una soluzione proprietaria, protetta da brevetto, che può offrire vantaggi esclusivi a chi la adotta; Produttivo: perché riduce i tempi e quindi i costi di attrezzaggio della linea di produzione; Facile: perché l'angolo positivo LB (leakage-breakage), oggi non disponibile sul mercato, permette di aprire la capsula con estrema facilità; Affidabile: perché lo speciale sistema antimanomissione permette l'immediata rottura della fascetta, rendendo la bottiglia non violabile ed esente da ogni rischio di blow off.

Tra le più recenti novità introdotte da Acqua Sant'Anna ricordiamo il tappo SUPER, che unisce i filetti del collo della bottiglia a tappi dal peso estremamente contenuto.

Nella fase di pallettizzazione Acqua Sant'Anna ha puntato su macchine sempre più antropomorfe, con un sistema di picking a strati, sviluppato insieme ad un fornitore italiano che, grazie alla migliore trazione del film, ha permesso di ridurre notevolmente la quantità di plastica utilizzata. per l'avvolgimento dei pallet: questo si traduce in un risparmio per l'azienda, il consumatore e l'ambiente. Nella stessa direzione si sta eliminando da tutte le linee l'interfalda di carta che separa i diversi livelli di prodotto nei pallet: una vera rivoluzione nel settore, che riduce ulteriormente i consumi e la quantità di materiale da smaltire.

Questi dettagli apparentemente modificano in realtà le normali abitudini dell'industria delle bevande, e questo ha richiesto uno sviluppo congiunto con il partner tecnologico, con il restyling delle macchine volto a farle funzionare in modo diverso dal solito, e studi di prodotto. , che ovviamente deve mantenere elevate caratteristiche di qualità, resistenza, robustezza, portabilità.

La fase di pallettizzazione utilizza robot antropomorfi, con sistema di prelievo strati, sviluppato con un fornitore italiano che, grazie ad una migliore trazione del film, ha permesso di ridurre la quantità di plastica utilizzata per avvolgere i pallet.

Anche il fine linea è completamente automatizzato. I pallet di merce pronta vengono infatti prelevati da una flotta di 40 veicoli elettrici a guida laser, carrelli automatizzati che rispondono agli input di un software centrale, in grado di gestire la movimentazione delle merci, dallo stoccaggio all'uscita dal magazzino. Questi mezzi si muovono in completa autonomia, movimentano la merce in magazzino e da lì sono in grado di caricare i pallet sui camion, distinguendo tipologie di prodotti, formati e quantità. Oltre a garantire una precisione superiore al 99,5%, questi veicoli rispettano l'ambiente - funzionano infatti con batterie ricaricabili, anziché utilizzare carburante - e, grazie a una tecnologia innovativa, interamente "made in Italy", aumentano la sicurezza a opera. , eliminando incidenti a persone e danni a cose. Per poterli iscrivere nello stabilimento è stato necessario impostare le coordinate dei loro spostamenti in base a spazi specifici. In modo assolutamente autonomo, sanno quando è richiesta la loro presenza in un punto specifico per prelevare la merce e depositarla in magazzino, oppure caricarla sui mezzi che la porteranno al punto vendita. Si fermano automaticamente se rilevano a distanza un ostacolo sul loro percorso e riprendono il lavoro regolare il prima possibile. Quando sono scariche, vanno alla stazione dove possono ricaricare le batterie.

Per supportare al meglio la crescita, dal 2013 l'azienda implementa tecnologie ICT con l'obiettivo di collegare tutte le Divisioni aziendali per migliorare la propria efficienza e ottimizzare le risorse. È stato avviato un processo di dematerializzazione, iniziato con la conversione digitale delle fatture attive e passive, delle bollette attive, delle partite IVA degli acquisti e delle vendite e di un giornale, pari a 550.000 pagine annue. Gradualmente sono stati coinvolti anche i documenti di trasporto: una quantità enorme, considerando che ogni giorno dallo stabilimento escono fino a 240 camion.

Negli ultimi anni l'azienda ha introdotto il sistema SAP e ha deciso di migrare il server di posta elettronica e l'archivio documenti sul cloud. Questo ha permesso di gestire tutte le funzioni del programma con un'unica interfaccia, raggiungibile ovunque. Per gli utenti che svolgono attività fuori sede sono state integrate le funzionalità su tablet e smartphone.

L'innovazione è nel DNA di Acqua Sant'Anna e tutti questi aspetti hanno permesso a un marchio giovane - appena ventenne -, italianissimo e a conduzione familiare, di scalare in breve tempo la leadership di un settore molto frammentato e dominato. da grandi gruppi multinazionali. © tecnelab

Il fine linea è completamente automatizzato. I pallet di merce pronta vengono prelevati da una flotta di 40 veicoli elettrici a guida laser, carrelli automatizzati che rispondono agli input del software centrale.

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