Meglio servi liberi che voltagabbana - ilGiornale.it

2021-12-13 04:03:06 By : Ms. Aliy Zhao

Per Galli della Loggia il Pdl è un partito fatto di servi. L'editorialista di Corsera fa parte della schiera degli intellettuali che scoprono di avere le palle solo quando credono che i potenti siano ormai alla fine

Ieri Ernesto Galli della Loggia, autorevole intellettuale, ha scritto l'articolo principale del Corriere della Sera sostenendo la tesi che il Pdl sia un partito formato dai servi di Berlusconi. A parte Tremonti e Gianni Letta, tutti gli altri sarebbero, secondo Galli della Loggia, un gregge di pecore che hanno mandato a messa il cervello. Il professore almeno non brilla di originalità. Si allinea, con qualche anno di ritardo, alla tesi di Santoro e Travaglio, che tuttavia non ebbero mai cattedre universitarie. In fondo questa è una tesi banale e vecchia come il mondo: il re, la corte, i cortigiani. Anche chi non si è spremuto il cervello quanto Della Loggia, ma si è limitato a leggere un paio di libri di storia, sa che è così che funzionano le cose sotto ogni cielo ea ogni latitudine.

Non voglio essere un avvocato non richiesto per i politici del PDL, ma conoscendo un po' l'ambiente posso testimoniare che il tasso di mediocrità e/o servilismo tra i berlusconiani non è diverso da quello riscontrato in altri partiti o ambiti professionali, ad esempio tra docenti universitari. Lo spartiacque del giudizio non è l'obbedienza. Obbedire al capo non è come servi stupidi. Le organizzazioni, gli eserciti si basano sull'obbedienza. I nostri soldati in giro per il mondo sono morti obbedendo agli ordini e per questo li celebriamo come eroi, non li marchiamo come servi di generali sciocchi.

Naturalmente anche non obbedire è un lusso. Ad esempio, un professore universitario può disobbedire al rettore o al ministro quando e quanto vuole perché il suo posto è garantito a vita e indipendentemente dal comportamento. Non è nemmeno detto che ribellarsi al leader sia di per sé eroico. Scilipoti si ribellò a Di Pietro, ma lo fecero passare per un sold out. In realtà il mondo è pieno di manifestanti che non hanno capito niente e che hanno fatto più danni del nucleare. Così come il mondo è pieno di intellettuali ai Galli della Loggia che scoprono di avere le palle solo quando hanno l'impressione che i potenti da prendere di mira siano ormai alla fine. È la cosiddetta categoria dei voltagabbana, non meno insidiosa e pericolosa di quella dei servi. Sono gli intellettuali che sono stati ferocemente craxiani fino all'arrivo di Di Pietro, di Pietristi fino all'arrivo di Berlusconi, berlusconiani di ferro fino a pochi giorni fa, ora simpatizzanti di Pisapia, che domani non si sa mai. Tuttavia, della Loggia ha ragione sul fatto che ci siano dei servi. Il giornale che ha ospitato il suo articolo, il Corriere della Sera, è stato servitore e servitore per oltre vent'anni del suo editore Gianni Agnelli, che era di fatto il padrone del paese. E non mi sembra che i giornalisti del suddetto giornale affrontino a testa alta i titolari delle banche, i finanzieri e gli industriali che oggi sono azionisti del giornale di via Solferino. Ma sono certo che Galli della Loggia non appartenga a questo gruppo di deboli e che, da intellettuale che ha a cuore le sorti del Paese, nei prossimi giorni scriverà un secondo articolo senza censure né giri di parole sulla servitori del potere finanziario, giornalisti, intellettuali o politici che siano. Perché quando uno non è servo e ha le palle, niente lo può fermare, nemmeno il rischio di perdere un ricco contratto di collaborazione.