Sbagliare un regalo è sempre un piccolo dramma: tra resi e rifiuti, l'impatto sull'ambiente - Luce

2022-06-24 17:42:07 By : Ms. Tina Ren

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Comunque sia, che si getti direttamente nella pattumiera o che venga reso al negozio dove è stato acquistato, alla fine gran parte dei nostri regali finirà, totalmente o in singoli segmenti, nelle discariche di mezzo mondo. E soprattutto del terzo o del quarto mondo. Il problema è che i consumatori rispediscono indietro sempre di più. Nel 2018, gli americani hanno fatto tornare indietro il 10% dei loro acquisti, circa 369 miliardi di dollari, l’8% in più del 2016. Le giovani generazioni, quelle stesse che scendono in piazza per i Friday for Future, sono particolarmente inclini a trattare gli acquisti online come “noleggio” o a comprare i vestiti online per poi provarli e rispedire indietro quelli che non vanno bene.

Conosciamo tutti le isole di plastica che si estendono per centinaia di chilometri nel Pacifico. Meno nota invece è la vicenda del deserto dell’Atacama, in Cile, dove giacciono almeno 39mila tonnellate di maglioni, jeans e t-shirt provenienti soprattutto da mercati occidentali, dopo essere stati indossati, per breve tempo, e scartati o semplicemente non essere stati venduti. Delle vere e proprie colline di vestiti usati che si contrappongono alle dune di sabbia rosso scura, documentate da un reportage di France Press che ha raccontato questa enorme discarica, ovviamente abusiva, di vestiti provenienti dall’Europa, dall’Asia e dagli Stati Uniti. I quali, dopo aver fatto tappa in Cina e in Bangladesh, finiscono qui, in uno dei posti più aridi al mondo, perché le spese per il riciclo e lo smaltimento sono troppo alte.