I talenti emergenti olandesi scelti da Maison et Objet 2022 |Elle Decor

2022-07-01 17:40:44 By : Ms. Fiona WLKATA

Sette creativi emergenti all’attenzione dei Rising Talents Awards di settembre di cui sentiremo parlare molto.

Dall’8 al 12 settembre verranno celebrati i Rising Talents Awards all’interno di Maison&Objet, la fiera di design, decorazione e arredamento che si tiene a Parigi da 25 anni. Dopo l’attenzione riservata al Giappone, nell’edizione di marzo 2022, il focus si sposta ora sui Paesi Bassi, con una selezione di sei talenti presentati da una giuria tutta al femminile, di artiste rinomate a livello internazionale: Wieki Somers, Kiki Van Eijk, Hella Jongerius e Ineke Hans. Un settimo nome si aggiunge alla lista degli artisti proposti, inserito nella sezione Rising Talent Award Craft, introdotta nell’ultima edizione.

Per Hanna Kooistra, classe 1995, una laurea in product design alla ArtEZ University of the Arts di Arnhem, niente è completamente nuovo e “ogni cosa esiste già”. Il suo approccio all’arte passa infatti attraverso la rielaborazione di oggetti del passato, che hanno già una storia da raccontare e che lei rielabora per dargli una nuova vita e un nuovo significato. Sono emblematiche in tal senso due delle sue opere più note, la caffettiera Plakkenpot, nata su ispirazione di un’originale in argento esposta al Rijksmuseum di Amsterdam e la rielaborazione della Knopstoel, la tradizionale sedia olandese di cui esistono varianti in ogni regione dei Paesi Bassi. Alla base della sua opera c’è l’idea che la bellezza e il valore ornamentale degli oggetti contino di più della loro funzionalità.

ATELIER FIG – Ruben Hoogvliet & Gijs Wouters

Le strade dei due giovani artisti si sono incrociate tra i corridoi della ArtEZ University of Arts di Arnhem ed lì che è iniziata la loro collaborazione. Condividono in particolare una vera passione per i materiali e il modo in cui alcuni di essi cambiano col tempo. A partire da un’intuizione di Hoogvliet e dalle sue sperimentazioni, il duo ha sviluppato una tecnica di creazione delle ceramiche senza l’ausilio di stampi. Strutture di schiuma vengono immerse ripetutamente nell’argilla liquida e appese ad asciugare prima della cottura. Questa è la tecnica creativa con la quale sono stati creati i candelieri e le ciotole di porcellana appartenenti alla loro collezione “Gravity”.

Con due mostre personali all’attivo, ad Amsterdam e a Berlino, e numerose esposizioni a Londra, Basilea e Parigi, Teophile Blandet continua a raccogliere consensi per l’originalità delle sue opere che oscillano tra la funzionalità e l’astrattezza e tra il fine artigianato e la scultura. Sono entusiaste le parole che gli riserva Hella Jongerius, che elogia “la libertà, l’ingegnosità, la bellezza e i dettagli dei suoi oggetti”, così come “l’originalità delle sue idee e delle sue narrazioni e la sua attitudine a sperimentare.” Nato a Strasburgo nel 1993, Blandet ha frequentato l’Ecole Supérieur d’Art et de Design di Reims e successivamente la Design Academy Eindhoven. Il suo interesse per il futuro dei materiali lo ha portato a dedicare un’intera collezione all’alluminio, la risorsa più abbondante del pianeta, che ha il grande vantaggio di poter essere riciclato. Tuttavia la sua attenzione è stata rivolta principalmente alla plastica. Blandet lavora con scarti che recupera da fabbriche e laboratori e nella sua opera cerca di valorizzare questa risorsa, nell’ottica della sua sparizione imminente. La plastica diventerà un materiale raro, così come lo è diventato l’avorio tanto comune nel XVIII secolo.

Nato in Corea del Sud, Yoon Seok-Hyeon ha studiato a Seul prima di approdare alla Design Academy Eindhoven. Il suo progetto di laurea, “Ott/Another Paradigmatic Ceramic”, incarna la sua filosofia di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Ogni opera umana ha un impatto sul mondo in cui viviamo e il lavoro dell’artista non fa nessuna eccezione. Partendo dalla considerazione che lo smalto usato per le ceramiche rende le stesse non riciclabili, Seok-Hyeon propone un’alternativa che affonda le sue radici nella tradizione della sua terra di origine, dove da 2000 anni viene utilizzata la resina di un albero, denominata “ott”, per laccare il legno. Applicata sulla ceramica si asciuga semplicemente, senza bisogno di un passaggio ad alte temperature, contribuendo così a un ulteriore risparmio di energia.

VISSER & MEIJWAARD – Rising Talents Awards

Con un passato nel mondo della moda e uno studio fondato a Arnhem nel 2013, Vera Meijwaard e Steven Visser sono gli artisti con più esperienza tra i talenti emergenti di questa edizione. Dopo essere partiti insieme come creatori di una linea di borse e accessori, il loro focus è slittato verso prodotti di arredo, con mobili in PVC dai colori brillanti, lampade e sgabelli e persino una bara. Oggetti progettati per un uso pratico vengono riproposti in chiave puramente estetica, con linee essenziali e sobrie che nascondono però un lavoro assolutamente non minimalista, come ci tiene a precisare Ineke Hans. Al loro attivo vantano collaborazioni con marchi del calibro di Linteloo e Mooi Carpets, Pulpo e Hermès.

SIMONE POST – Rising Talents Awards

Classe 1990, laureatasi con lode presso la Design Academy Eindhoven nel 2015, vanta già collaborazioni prestigiose con nomi quali Adidas, Vlisco e Kvadrat e la presenza delle sue opere al Cooper Hewitt Museum di New York e al Vitra Design Museum. Ineke Hans parla di lei come di una persona con una grande forza, di cui sentiremo parlare ancora a lungo, negli anni a venire. I tessuti sono la sua prima, grande passione, instillata in lei in giovane età dalla madre, che teneva in casa lezioni di cucito. Preferisce le tinte indefinite e cangianti e il tappeto prodotto per Kvadrat/Maharam ne è un esempio, frutto dell’intreccio di filati formati da cinque colori diversi.

SANNE TERWEIJ – Rising Talent Award Craft

Infine, come categoria a parte, si presenta Sanne Terweij, nominata dall’Ateliers d’Art de France e dal Craft Council Nederland per il Rising Talent Award Craft. La sua pratica artigiana si esprime nella realizzazione di sculture a parete formate da centinaia di strisce metalliche in tonalità graduate, lavorate singolarmente. Le sue opere sono caratterizzate da un’esplorazione del colore, che spesso passa attraverso lo studio delle qualità ossidative e corrosive dei vari metalli, attraverso l’applicazione di sostanze quali acidi e sali.